L’ECONOMIA BLU PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA DEL PAESE

 

Bologna, Sabato 15 aprile 2023


L’Economia Blu comprende tutte le industrie e i settori economici connessi agli oceani, ai mari e alle coste, fra i quali i trasporti marittimi, la generazione di energia, pesca, acquacoltura e biotecnologie marine, attività portuali e delle infrastrutture costiere, cantieri navali, turismo costiero.


A livello globale, l’economia blu produce attorno a 1.300 miliardi di euro, cifra che potrebbe più che raddoppiare entro il 2030 (OCSE 2016). A livello europeo, invece, genera circa 650 miliardi di euro di fatturato e quasi 5 milioni di posti di lavoro (EU Commission 2022) mentre a livello italiano circa 50 miliardi di euro annui e 800.000 posti di lavoro (X Rapporto Economia mare UnionCamere2022).

Si tratta di segmenti dell’economia globale, europea e nazionale non solo ampi ma anche in rapida evoluzione, in cui negli ultimi dieci anni sono stati compiuti passi significativi verso la modernizzazione e la diversificazione.


I mari e gli oceani sono anche l’ecosistema più vasto del pianeta, coprono il 70% della sua superficie, contengono il 97% di tutta l’acqua mondiale e l’80% di tutte le forme di vita descritte ad oggi. E assimilano in maniera rilevante le emissioni responsabili dei cambiamenti climatici.


Ma l’inquinamento, la pesca eccessiva e gli effetti della crisi climatica minacciano l’ecosistema più vasto del pianeta, da cui dipende l’economia blu e, soprattutto, gli effetti benefici di cui sopra. Serve quindi intervenire perché si possano avere pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, attività portuali e costruzioni navali a minore impatto ambientale e climatico, e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo di un’economia più resiliente e climaticamente neutra.

 

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